— Pubblicazioni sull'omeopatia —
IL MEDICO OMEOPATA - n. 5 - anno II n. 2 - pag. 31-33 - 1997
L'Omeopatia su Medline: studi in doppio cieco
di Paolo Barbagli
RIASSUNTO - Vengono ricercati e brevemente analizzati gli studi in doppio cieco sull'omeopatia presenti in Medline, la maggior banca dati mondiale in campo medico, nel periodo 1992 settembre 1996. Gli studi trovati sono stati 7, dei quali 1 deve essere escluso perché non è in doppio cieco, 2 non consente una valutazione, 1 dà risultati dubbi, 2 non rilevano differenze tra placebo e rimedio omeopatico. 2 infine sono favorevoli al rimedio omeopatico. La ricerca su Medline in campo omeopatico viene ritenuta pertanto utile, ma non esaustiva perché i dati riportati sono incompleti o classificati in modo parzialmente errato.
L'avvento del computer anche in campo biomedico ha permesso la creazione di banche dati mondiali, vere "biblioteche di Babele" dall'ampiezza impensabile solo pochi anni fa, che consentono ricerche bibliografiche altrimenti molto faticose o addirittura irrealizzabili.
La principale banca dati mondiale in campo medico è rappresentata da Medline, prodotta dalla National Library of Medicine di Bethesda (U.S.A.), disponibile su CD-ROM nelle principali bliblioteche mediche italiane o consultabile direttamente on-line via Internet: Medline è la versione informatizzata dell'Index medicus, e contiene gli estratti di articoli tratti da circa 3700 riviste dal 1966 in poi.
L'autorevolezza e completezza di tale banca dati è garantita da uno staff editoriale che esamina ed aggiorna continuamente la rispondenza dei periodici censiti agli standards scientifici riconosciuti come elevati dalla comunità internazionale.
In un precedente lavoro (1) è stata indagata la presenza delle cosiddette "medicine non convenzionali", tra le quali è ricompresa l'omeopatia, nelle principali banche dati mondiali (Medline ed Embase), nonché i Paesi che dimostrano il maggior interesse scientifico per queste discipline, risultando che l'omeopatia era al 4° posto tra le discipline non convenzionali, preceduta da agopuntura (1326 articoli), chinesiologia (660 articoli) e chiropratica (622 articoli). Il periodo indagato andava dal 1990 al maggio 1995, e gli articoli riguardanti l'omeopatia sono stati in tutto 283 (53 nel 1990, 56 nel 1991, 57 nel 1992, 52 nel 1993, 38 nel 1994, 27 nel 1995).
In questa ricerca si vuole invece indagare su argomenti più specifici, onde verificare: 1) l'accuratezza e l'attendibilità dei dati sull'omeopatia in Medline; 2) lo stato della ricerca in omeopatia, nel periodo dal 1992 al settembre 1996, sulle riviste scientificamente più accreditate, riguardante gli studi in doppio cieco.
Gli studi in doppio cieco sono i soli che vengono dalla comunità scientifica interanzionale considerati in grado di depurare gli effetti placebo di qualsiasi terapia, farmacologia e non, e l'omeopatia, trattandosi della somministrazione di un rimedio, si presterebbe pertanto, pur con qualche peculiarità, a questo tipo di sperimentazione clinica.
Tali studi sembrano pertanto gli unici in grado di portare l'omeopatia nell'alveo delle medicine scientificamente riconosciute, poiché l'accusa che più frequentemente le viene mossa è che i benefici terapeutici, quando presenti, sono da ascrivere ad un effetto placebo.
Il "British Medical Journal" ha pubblicato il 9.2.1991 la prima metanalisi su 107 ricerche in omeopatia, in un articoli intitolato "Clinical trials of homoeopathy", a firma di Kleijnen I. (esperto in metodologia sulla ricerca), Knipschild P. (edidemiologo dell'Università di Limburg) e Ter Riet
G. (esperto in metodologia della ricerca): tra questi i lavori in doppio cieco sono stati 24, dimostrando per la prima volta, al di là dei risultati e contro il parere degli omeopati più tradizionalisti che si opponevano a questo tipo di sperimentazione, la possibilità e l'utilità del doppio cieco anche in omeopatia.
La presente ricerca è stata effettuata presso la biblioteca "Pinali" dell'Università di Padova nel dicembre 1996, utilizzando la tecnologia di ricerca OVID, che consente ricerche su Medline dal 1992 al settembre 1996.
Digitando il MeSH (=medical subject headings) "homeopathy", si fanno 221 riferimenti bibliografici, dei quali 54 nel 1992, 47 nel 1993, 60 nel 1994, 54 nel 1995, 6 nel 1996.
Cliccando su "textword" e digitando "double blind" si hanno 7 riferimenti bibliografici, che dovrebbero rappresentare pertanto gli articoli con studi in doppio cieco in omeopatia dal 1992 al settembre 1996 in Medline.
Il primo (2), pubblicato nel 1995 su una prestigiosa rivista inglese, il "British Medical Journal", da un gruppo dell'Università di Oslo (Norvegia), studia gli effetti sul dolore post operatorio di preparato omeopatico in 24 soggetti. Il dolore viene studiato mediante scala analogica visiva (VAS) prima e dopo la somministrazione, e i risultati non dimostrano alcuna differenza statisticamente significativa tra preparato omeopatico (non è chiarito se scelto individualmente o uguale in tutti i pazienti) e placebo.
Il secondo (3), pubblicato nel 1994 ancora sul "British Medical Journal" da un gruppo dell'Univerità di Amsterdam (Olanda), ha studiato un gruppo di 175 bambini che si ammalavano frequentemente di tonsilliti e otiti medie, dei quali 86 trattati con l'omeopatia e 84 con un placebo. Dopo un periodo di follow-up non precisato, il gruppo trattato con placebo aveva avuto 2,61episodi acuti, contro il 2,2 del gruppo-omeopatia (p. 0,02-0,83); i giorni di trattamento con antibiotici erano passati da 69 a 43 nel gruppo-placebo, e da 73 a 33 nel gruppo-omeopatia; le adenoidectomie erano state effettuate nel 21% del gruppo-placebo e nel 16% del gruppo-omopatia; le tonsillectomie erano state effettuate nel 5% di ambedue i gruppi. In conclusione, in questo studio il trattamento omeopatico è stato superiore al placebo.
Il terzo (4), pubblicato su "Pediatrics" nel 1994 da un gruppo americano dell'Università di Seattle, ha studiato gli effetti di un rimedio omeopatico, individualizzato e scelto sulla totalità dei sintomi, sulla diarrea infantile in Nicaragua, in aggiunta alla terapia reidratante standard. I bambini studiati sono stati 81, che sono stati seguiti per 5 giorni valutando la durata della diarrea (n. giorni) e il numero di scariche giornaliere. In ambedue questi indici il rimedio omeopatico si è rivelato statisticamente superiore al placebo (P<0,05).
Il quarto (5), pubblicato su "Medcine Hypotheses" nel 1993, ha studiato la terapia della dermatite da nicotina con tabacco omeopatizzato. Si tratta di una forma di omeopatia chiamata isopatia, ma non essendo disponibile un "abstract" su Medline non è possibile saperne di più, anche se il titolo fa supporre risultati positivi per il rimedio omeopatico.
Il quinto (6), pubblicato nel 1993 sul "Journal of Psychosomatic Research", indaga gli effetti della Belladonna alla diluizione 30CH in 47 volontari sani, dando per 4 settimane un placebo. I risultati sono dubbi, poiché in 21 soggetti Belladonna ha provocato sintomi diversi dal placebo, mentre negli altri 26 non c'è stata alcuna differenza. Questa ricerca appare comunque di scarso significato, poiché è noto in omeopatia che il rimedio omeopatico, somministrato a soggetti sani, provoca sintomi solo in soggetti sensibili.
Il sesto (7), pubblicato nel 1992 sul "Canadian Medical Association Journal", ha indagato l'effetto di 3 rimedi omeopatici (thuja 30 CH, ant. Cr. 7CH e nit. Ac. 7CH) sulle verruche plantari in 174 soggetti, dei quali 162 con follow-up di 18 settimane.
I pazienti, trattati presso il Dipartimento di Medicina di Famiglia dell'Università Laval del Quebec, sono stati trattati per 6 settimane con i rimedi omeopatici o con un placebo, e valutanti in termine di percentuali di pazienti guarniti dopo 6, 12 e 18 settimane. Non sono state rilevate differenze significative nei due gruppi.
Il settimo infine (8), pubblicato in Israele nel 1992, non è affatto uno studio in doppio cieco, ma una serrata critica all'omeopatia, trattando di 4 casi di bambini ricoverati all'Ospedale di Gerusalemme per complicanze intervenute dopo cure omeopatice (i casi erano una linfoadenite cervicale streptococcica, una leucemia acuta linfatica, una polmonite batterica, una grave dermatite atopica).
In conclusione, dei 7 studi reclutata su Medline digitando "double-blind" e "homeopathy", 1(il n. 7) non interessa affatto l'oggetto della ricerca, 1 (il n. 4) non dà accesso ai risultati della ricerca, 1 (il n. 5) dà risultati dubbi, 2 (il n. 1 e 6) danno risultati negativi, 2 (il n. 2 e 3) danno infine risultati a favore dell'omeopatia.
Questi dati consentono le seguenti considerazioni: 1) gli studi in doppio cieco sono metodologicamente possibili in omeopatia, pur con qualche accorgimento; 2) i Paesi più presenti in questo tipo di ricerca, almeno limitatamente al periodo in esame, sono U.S.A., Norvegia, Olanda, Germania, Canada, ognuno con 1 articolo, mentre assente appare l'Italia; 3) i risultati non sono univoci, anche se appaiono incoraggianti per l'omeopatia; 4) le ricerche su Medline appaiono utili in questo campo, ma non del tutto affidabili, a conferma di un precedente studio sull'argomento (9): tale studio ha confrontato il numero di trials controllati trovati con una ricerca manuale e quelli trovati su Medline. Per quanto riguarda l'omeopatia, ai 107 lavori trovati con una ricerca manuale hanno fatto riscontro solo 18 trovati su Medline, dei quali circa il 20% non era correttamente classificato, e ancora meno, 14, su un'altra grande banca dati mondiali, almeno nel campo "minato" dell'omeopatia, una ricerca bibliografica in omeopatia tramite Medline rimane utile, ma non esaustiva.
Bibliografia
1. Barbagli P. Presenza delle medicine non convenzionali nelle banche dati mondiali. G Ital Riflessot Agopunt 1996, 8 (1), 119-126.
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3. De Lange de Klerk ES, Blommers J., Kuik DJ, Bezemer PD, Feenstra L., Effect of homoepathic medicines on daily burden of symptoms in children with recurrent upper respiratory tract infections. BMJ 1994, 309 (6965), 1329-32.
4. Jacobs J, Jimenz LM, Gloyd SS, Sale JL, Crothers D Treatment of acute childhood diarrhea with homeopathic medicine: a randomized clinical trial in Nicaragua, Pediatrics 1994, 93 (5), 719-25.
5. Sudan BJ Abrogation of facial seborrhoeic dermatitis with homoeopathic high dilutions of tobacco: a new visible model for Benveniste's theory of "Memory of water". Med Hypotheses 1993, 41 (5), 440-4.
6. Walach H Does a highly diluted homoepathic drugs act as a placebo in healthy volunteers? Experimental study of Belladonna 30C in double-blind crossover design - a pilot study. J Psychosom Res 1993, 37 (8), 851-60.
7. Labrecque M., Audet D., Latulippe L.G., Drouin J. Homeopathic treatment of plantar warts. Can Med Assoc J 1992, 146 (10), 1749-53.
8. Tsur M Inadvertent child health neglect by preference of homeopathy to conventional medicine. Harefuah 1992, 122 (3), 137-42.
9. Kleijnen J, Knipschild P The comprehensiveness of Medlinee and Embase computer searches. Searches for controlled trials of homoeopathy, ascorbic acid for common cold and ginkgo biloba for cerebral insufficiency and intermittent claudication. Pharm Weekbl Sci 1992, 14 (5), 316-20.
IL MEDICO OMEOPATA IV, n. 10 - pag. 12-13 - 1999
Omeopatia su Medline 2
Paolo Barbagli
baglibar@tin.it
Specialista in terapia del dolore - Riva del Garda (TN)
Rifacendosi ad una precedente review sullo stesso argomento già pubblicato da "Il medico omeopata" nel l997, vengono esaminati i trials in doppio cieco sull'omeopatia apparsi su Medline, la principale banca dati mondiale di articoli medici, del l996 al l998.
Sono stati rinvenute 3 meta-analisi o review, dalle quali una parzialemnte favorevole all'omeopatia, una favorevole ed una sfavorevole, nonché 6 studi in doppio cieco, dei quali l favorevole e 5 sfavorevoli all'omeopatia. E' stata constatata, rispetto al precedente studio, una maggiore accuratezza di Medline nel riportare gli studi sull'omeopatia, un aumento numerico degli studi riportati, nonché una persistente contraddittorietà dei risultati sull'efficacia terapeutica dell'omeopatia.
Questo articolo fa seguito ad uno precedente (l) che si riferiva agli anni dal l992 al settembre l996 (ma, considerando la lattenza di registrazione su Medline, in pratica fino a tutto il l995). La ricerca su Medline, principale banca dati mondiale in campo medico, aveva evidenziato 7 trials in doppio cieco, dei quali 2 non utili fini della ricerca, l con risultati dubbi, 2 con risultati uguali al placebo, 2 infine con risultati a favore dell'omeopatia.
La presente ricerca è stata effettuta, diversamente dalla precedente su CD-ROM, on-line il 3l.l2.98. Digitando "homeopathy double blind", e restringendo la ricerca agli ultimi 3 anni, sono state trovate 3 meta-analisi o review di più articoli, e 7 trials in doppio cieco con preparati omeopatici (in 2 articoli è citato lo stesso studio, pertanto i trials da considerare sono solo 6).
Meta-analisi / review
Una meta-analisi del l995 (2) è stata comunque inclusa nel presente studio perché non era stata inserita nel precedente. Vi vengono discussi 5 studi randomizzati in doppio cieco sull'attività immunomodulante di un estratto a bassa diluizione (Dl e D4) di Echinacea (angustifolia, pallida e purpurea) in un totale di l34 volontari sani.
Sono stati considerati, quali indici di attvità immunitaria, l'attivitù fagocitica dei polimorfonucleati e il numero di leucociti nel sangue venoso periferico.
L'attività fagocitica è aumentata nel gruppo trattato negli studi l e 2, è uguale nei restanti 3 studi, mentre il numero dei leucociti è risultato invariato in tutti gli studi. Il risultato finale pertanto è da considerare dubbio, con 2 studi favorevoli all'omeopatia e 3 no.
Una meta-analisi del l997 (3) considera invece gli effetti della Galphimia glauca in ll studi, dei quali 7 randomizzati e in doppio cieco, nel raffreddore da fieno.
Vengono considerati un totale di l038 pazienti, dei quali 752 in trials in doppio cieco con placebo, considerando eventuali miglioramenti dei sintomi nasali e oculari in frequenza ed intensità degli attacchi. Viene dimostrata una efficacia clinica della Galphimia glauca superiore al placebo e paragonabile a quella dei comuni antiistaminici, senza effetti collaterali. E' stato cosniderato soltanto il risultato globale, senza considerare il risultato nei singoli studi.
Infine, una review del l998 (4) considera i risultati, in 8 studi controllati con placebo, in uno dei rimedi omeopatici più popolari, Arnica montana. La maggior parte degli studi considerava traumi tissutali e, a parere degli Autori, erano gravati da gravi vizi metodologici. I risultati, inoltre, non converfamvano una maggiore efficacia del rimedio omeopatico rispetto ad un placebo.
Trials in doppio cieco
Kainz e coll. (5) hanno studiato gli effetti di un rimedio omeopatico unitario individualizzato sulle verruche alle mani di 60 bambini (30 trattati col rimedio e 30 col placebo) tra i 6 e i l2 anni. Ci sono stati 9 reponders nel gruppo omeopatia e 7 nel gruppo placebo (riduzione dell'area delle verruche almeno del 50%), mentre 5 sono stati i guariti nel gruppo omeopatia e l nel gruppo placebo (P=0,22). Non sono state pertanto rilevate differenze statisticamente significative nei due gruppi. Lo stesso studio è citato anche in un altro articolo (6).
Hart e coll. (7) hanno studiato Arnica alla diluizione CH 30 nel dolore e nelle infezioni postoperatorie dopo isterectomia addominale, 73 pazienti hanno completato lo studio, dei quali 35 trattati con placebo e 38 con Arnica CH 30: non sono state rilevate differenze significative nei due gruppi.
Whitmarsh e coll. (8) hanno studiato 63 pazienti con emicrania (con e senza aura) trattati per 4 mesi con un trattamento omeopatico unitario individualizzato. Hanno completato lo studio 30 pazienti per gruppo, con un miglioramento in entrambi i gruppi di frequenza ed intensità degli attacchi, senza sostanziali differenze tra loro.
Vickers e coll. (9) hanno valutato gli effetti di un rimedio omeopatico e di un placebo sui sintomi dovuti ad un'ulcera muscolare provocata in 68 volontari sani: nessuna efficacia del rimedio omeopatico, rispetto al placebo, è stata riscontrata.
Friese e coll. (l0) hanno esaminato 97 bambini con adenoidi. I rimedi omeopatici usati sono stati Nux vomica D200.
Okoubaka D3, Tuberculinum D200, Barium jodatum D4 e D6 e i pazienti sono stati seguiti per 3 mesi. Alla fine dello studio hanno evitato l'operazione il 70,7% di quelli trattati con placebo e il 78,l% di quelli trattati con l'omeopatia: nessuna differenza statisticamente rilevante è stata trovata tra i due gruppi.
Weiser e coll. (ll) hanno valutato l'efficacia del preparato omeopatico complesso Vertigoheel rispetto alla betaistina cloridrato, in l05 pazienti con vertigi di varia origine. Considerando frequenza, durata e intensità degli attacchi, non sono state rilevate differenze tra i due prepartai, il secondo dei quali rappresenta la terapia convenzionale più usata in caso di vertigini.
Conclusioni
Contro i 7 trials trovati in Medline nei 4 anni dal l992 al l995, in questa ricerca ne sono stati trovati l0, di cui 3 meta- analisi o review che trattano in totale di 24 (di cui 20 in doppio cieco) trials e 2 articoli che trattano dello stesso studio: il totale pertanto degli studi in doppio cieco qui considerati ammonta a 26 in 3 anni, con un considerevole aumento rispetto al lavoro precedente. E' stato pertanto rilevato un aumento notevole di studi ad elevato stadard qualitativo, come sono quelli su Medline, che rispecchia quindi un aumentato interesse scientifico per i risultati dell'omeopatia. Si nota inoltre una migliorata accuratezza di medline nel considerare gli studi sull'omeopatia: nel primo lavoro un articolo non interessava affatto l'oggetto della ricerca e di uno non dava modo di valutarne i risultati, mentre nella presente i risultati sono stati sempre valutabili, e gli articoli tutti pertinenti.
Di contro, i risultati a favore dell'omeopatia sembrano diminuire: dei 6 trials citati, solo l (ll) rileva un'efficacia dell'omeopatia superiore al placebo (dando per scontato che il trattamento convenzionale sia superiore al placebo), mentre delle 3 meta-analisi una è favorevole all'omeopatia (3), una ha risultati solo in parte favorevoli (2) ed una è sfavorevole all'omeopatia (4). Se consideriamo il totale dei 26 studi considerati, 7 sono considerati globalmente insieme a 4 senza placebo (tutti insieme favorevoli all'omeopatia) (2) e, i restanti l9, 3 sono favorevoli all'omeopatia e ben l6 sfavorevoli.
Considerando il totale degli studi considerati anche il precedente articolo (l), vi sono quindi 24 studi, dei quali 5 favorevoli all'omeopatia, uno con risultati dubbi, ed i restanti l8 sfavorevoli all'omeopatia.
I Paesi dove sono stati eseguiti i trials sono risultati, considerando i 6 trials e le 3 metanalisi: 4 in Germania, 4 in Gran Bretagna, l in Austria. Aggiungendo anche i 5 lavori del precedetne articolo: 5 in Germania, 4 in Gran Bretagna e l rispettivamente in Austria, U.S.A., Canada, Olanda e Norvegia.
Continua a rimanere assente l'Italia, confermando uno scarso interesse per studi sull'omeopatia di buon livello scientifico.
In conclusione, Medline sembra diventare uno strumento sempre più utile anche nel campo delle medicine non convenzionali, e l'omeopatia è destinata, sulla base dei risultati esposti nella presente rreview, a suscitare nel futuro nuove discussioni e polemiche sul fronte della sua efficacia terapeutica, nonostante alcune recenti e autorevoli lance spezzate in suo favore (l2-l3).
Bibliografia
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